BEST OF GADGET2025

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Un po’ di numeri

70000
Borse
7000
Borracce
165000
Penne
36000
Zaini

Lo sapevi…

forse si forse no…

Perché si chiama gadget?

L’origine della parola gadget deriva dal nome degli stessi inventori, una società francese: Gadget, Gauthier & Cie. Nel 1886, la Francia donò la Statua della Libertà agli Stati Uniti, la società realizzò delle copie in miniatura del monumento sulle quali era impresso il loro nome: Gadget e le distribuirono durante l’inaugurazione. In realtà, il primo gadget realizzato risale al 1789 in occasione delle elezioni per la presidenza. Erano delle medagliette raffiguranti George Washington, ma il vero successo degli oggetti promozionali furono proprio le miniature della Statua della Libertà

Quando nasce la prima borraccia?

La prima borraccia era in legno e fu realizzata verso il 1850 da Pietro Guglielminetti, che possedeva una piccola industria di articoli in legno e riforniva l’esercito. Era un piccolo contenitore molto robusto, con tappo e beccuccio anch’esso in legno. Il Ministero della Guerra la trovò interessante e dal 1853 la borraccia entrò ufficialmente a far parte dell’attrezzatura dell’esercito del Regno di Sardegna. Con la prima guerra mondiale, la borraccia in legno venne sostituita da quella in alluminio, più piccola e più leggera. Da li in poi, subì variazioni di forme, colori, materiali diventando un oggetto di uso quotidiano e anche un cult.

Chi ha inventato l’ombrello?

Si hanno tracce dei primi ombrelli già nell’anno 1000 avanti Cristo. I popoli antichi, usavano l’ombrello più come simbolo di potere che per reale necessità, ad esempio in India l’importanza di una persona si misurava anche da quanti ombrelli aveva, il re ne possedeva 13, uno indicava il sole e gli altri i dodici segni zodiacali. Nella Chiesa era simbolo di potere e veniva usato da Papi e Cardinali. Per i Buddisti era un simbolo del Budda, anche attualmente molte cupole dei loro monumenti sono piene di ombrelli. In Estremo Oriente le precipitazioni erano così frequenti che i cinesi iniziarono ad usare gli ombrelli per proteggersi dall’acqua. Per renderli impermeabili coprivano la parte superiore con una carta oleata e uno strato di cera. Nei paesi occidentali inizia a diffondersi nel XVI secolo. La regina Maria Antonietta ne aveva uno che era fatto di osso di balena e pesava un chilo e mezzo. Nel 1715 a Parigi venne realizzato il primo ombrello pieghevole.

Come nasce la penna?

Il primo esemplare di penna fu inventato dagli egizi, che per scrivere sui papiri usavano delle cannucce vuote con una piccola punta che veniva intinta in una sorta di inchiostro formato da polvere di carbone e altri vegetali. Verso il V secolo d. C. si iniziarono ad usare le penne di uccello, poi sostituite nel medioevo dalle penne d’oca più resistenti e durature. La penna a sfera fu inventata nel 1938 da László Bíró, un giornalista, pittore, scultore, giocoliere e ipnotizzatore ungherese. In molti paesi proprio il nome Biro è sinonimo di penna.

La matita e la sua storia!

La matita da disegno non è un’invenzione antica, ed è incredibile sapere che tanti maestri del passato, come Leonardo Da Vinci, Michelangelo Buonarroti e Caravaggio, hanno realizzato i loro capolavori senza aver mai visto né sentito nominare la matita da disegno. Il materiale è stato scoperto nel 1565 quando in inghilterra a Borrowdale venne scoperto un enorme giacimento di grafite. Inizialmente le schegge di grafite vennero usate dai pastori per segnare i capi di bestiame, in seguito qualcuno avvolse la grafite in pezzi di tessuto per scrivere o disegnare. La prima matita però ad avvicinarsi a quella dei giorni nostri, fu dall’ idea di due italiani, Simonio e Lyndiana Bernacotti, che inserirono la grafite in un involucro ovale di ginepro. Nel 1762 la Faber avviò la prima produzione di matite a livello industriale, inserendo la mina di grafite tra due fogli di legno di cedro.


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