Essere Green

Prende il via oggi su questo blog una serie di articoli che ci aiuterà a chiarire i principali aspetti della cosiddetta “green economy” o “economia ecologica”,

vedremo le principali implicazioni di carattere produttivo, economico ed ambientale.

L’idea definitiva di una economia “verde” risale a pochi anni fa, precisamente al 2006 quando con il Rapporto Stern, il governo inglese affido’ a Sir Nicholas Stern, ex capo economista della Banca Mondiale, una ricerca che apri’ gli occhi in maniera definitiva e globale sui rischi derivanti da una produzione industriale che non rispetta le soglie di sicurezza delle emissioni atmosferiche di CO2.

A quel tempo Stern valutò nel 20% di calo del PIL – nell’arco di pochi decenni – la più forte conseguenza di carattere economico che il mondo avrebbe dovuto sostenere. Per intenderci, un danno paragonabile all’impatto delle due guerre mondiali sull’economia dell’epoca… un vero e proprio sfacelo!

Stern, nella sua relazione di 700 pagine, ci dice che siamo ancora in tempo per correre ai ripari. Senza entrare nello specifico dei meccanismi che porterebbero alla soluzione del problema, egli afferma in definitiva che i Governi dovranno stabilizzare le emissioni di CO2 a 500/550 parti per milione, una soglia che appare ragionevole se non fosse che per raggiungerla entro il 2050 sarebbe necessario RIDURRE DI TRE QUARTI LE EMISSIONI che si accumulerebbero con l’attuale ritmo di crescita dell’economia!

Per raggiungere l’obiettivo, Stern ci dice che oltre alla riduzione diretta delle emissioni è necessario frenare il processo di DEFORESTAZIONE che incide almeno per il 18% sull’incremento delle emissioni stesse.

Cos’è la Green Economy ?

Partiamo dalla definizione. Trattasi di un Modello di sviluppo economico che considera l’attività produttiva valutandone sia i benefici derivanti dalla crescita, sia l’impatto sull’ambiente provocato dall’attività di trasformazione delle materie prime.

Quindi un modello economico che non valuta solo la produzione, ma anche l’impatto che essa avrà sull’ambiente, in modo da essere “sopportabile”.

Dal punto di vista imprenditoriale e della governance degli Stati, possiamo dichiarare che la Green economy è un tipo di economia che, attraverso gli interventi delle imprese e con i finanziamenti pubblici, porta alla diminuzione delle emissioni di CO2 e quindi abbatte l’inquinamento aumentando la resistenza e la conservazione dell’ecosistema.

Green economy: come funziona?

Come abbiamo appena accennato, con il termine Green economy si identifica un modello “teorico” di sviluppo economico che allaccia la crescita alla valutazione dell’impatto che le azioni dell’uomo hanno sull’ambiente.

È una forma di economia che si sviluppa attraverso investimenti pubblici e privati per favorire azioni che mirino a portare una maggiore efficienza energetica, con riduzioni sensibili di emissioni di CO2 e conseguente salvaguardia dell’ecosistema.

È indispensabile che gli investimenti privati siano supportati dalla spesa pubblica e che vengano attuate scelte politiche da parte degli Stati profondamente improntate sulla salvaguardia del nostro pianeta.

La Green economy cerca quindi di azionare una serie di processi virtuosi in grado di gestire al meglio le risorse, ottimizzando al massimo la produzione e portando ad una crescita reale del PIL.

In quest’ottica, l’ambiente si trasforma in un forte fattore di crescita economica per l’uomo, considerando che l’impoverimento ed il degrado delle risorse uniti al consumo eccessivo delle materie prime comporta anche un aumento di prezzo delle stesse e quindi un danno dal punto di vista economico.

La crescita dell’economia ecologica consente la creazione di nuovi posti di lavoro «green jobs», questo è il termine inglese che li identifica, specialmente in settori come l’agricoltura, la produzione di energie rinnovabili, la bioarchitettura, il riciclo e molti altri settori.

Detto tutto ciò, rimane il fatto che la Green economy richiede una profonda “presa di coscienza”, soprattutto da parte delle aziende che devono farsi carico della cosiddetta corporate social responsibility, responsabilità sociale d’impresa, ovvero l’impegno da parte dell’azienda di dotarsi di strumenti e tecnologie che mirino a impattare il meno possibile sull’ambiente.

Noi in DNA, come impresa, ci battiamo per un futuro sostenibile e la sostenibilità sarà l’argomento che tratteremo nei prossimi articoli a tema “Green economy”.

Tutti noi siamo sempre più consapevoli del cambiamento climatico e scegliamo prodotti con il minor impatto ambientale. Essere “green” non è una moda bensì uno stile di vita che educa noi stessi e gli altri al rispetto dell’ambiente che ci ospita.

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